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Fuoririga Speciale Mafia, torna in edicola

marzo 5, 2009 by Staff interno  
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Da sabato 7 marzo “Fuoririga Speciale Mafia” torna in edicola con una nuova sconvolgente edizione. Ancora una volta esperti siciliani e internazionali di criminalità organizzata analizzano la mafia dell’Agrigentino. Tante storie sconosciute che tracciano nuovamente la forza delle “famiglie” mafiose e la loro prepotenza nella corsa all’arricchimento e alla gestione illecita degli appalti. Il pm della Dda Fernando Asaro, lascia tutti di stucco quando nell’intervista dichiara che il posto dei boss arrestati o uccisi è stato preso subito dai figli o dai parenti prossimi.
La potenza dei clan agrigentini viene confermata dalle intercettazioni dei boss palermitani che prima di formare la nuova Cupola mafiosa volevano sapere cosa succedeva a Ribera. E’ proprio a Ribera e Sciacca i boss tracciano la “classifica” dei politici facendo i nomi di chi è stato a loro vicino o chi è “avvicinabile”.

copertina Fuoririga Speciale MafiaIn “Fuoririga Speciale Mafia” si parla anche della “bella vita” condotta in America dai cattolicesi Rizzuto e dai siculianesi Caruana-Cuntrera: donne, hotel, feste, golf col traffico internazionale di droga e gli appalti. Intervista al magistrato di Bivona Alfonso Sabella: da esperto cacciatore di mafiosi a giudice monocratico a Roma. Storie del passato: quando don Masino Buscetta fu preso in giro dai boss dell’Agrigentino durante un processo. Si va a Porto Empedocle dove il superlatitante Gerlandino Messina è riuscito ad incontrarsi con la moglie. Sempre a Porto Empedocle il collaboratore di giustizia Luigi Putrone accusa addirittura il fratello di un triplice omicidio di Palma di Montechiaro. A Racalmuto il pentito Maurizio Di Gati descrive il racket del “pizzo” e fa i nomi.

“Paesi senza Memoria”: pochi comuni onorano chi è morto per combattere la mafia nell’Agrigentino. Il “capo dei capi” Totò Riina venne incoronato ad Agrigento. Viaggio a Favara dove i nuovi boss volevano scatenare una guerra di mafia e fanno i nomi degli obiettivi. Il ricordi di “Serpico”: il commissario agrigentino che venne ucciso a Palermo su ordine dei Corleonesi.

Il “Ragazzo dei Sogni”: la vicenda di Giuseppe Gatì di Campobello morto tragicamente dopo avere condotto una battaglia antimafia. La caccia al super latitante campobellese Giuseppe Falsone e le mille difficoltà per catturarlo. A Sciacca si torna per parlare con Nico Miraglia dell’uccisione del padre con sullo sfondo la mafia e i servizi segreti americani. Si va a Porto Empedocle dove il pentito Alfonso Falzone racconta gli omicidi commessi in tanti paesi dell’Agrigentino.

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