Spazzatura, Agrigento invasa e i cittadini esprimono il loro dissenso
maggio 8, 2009 by Domenico Vecchio
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Questa volta, alla rassegnazione degli Agrigentini, prevale la rabbia. Nulla di più insopportabile che vivere in mezzo a cumuli di rifiuti. I cittadini sono indignati ed esprimono la loro amarezza come forse non avevano mai fatto prima. Lo sciopero dei netturbini infatti, che si protrae da diversi giorni a causa della mancanza degli stipendi e pare stia per placarsi, ha trasformato la città dei templi in una pattumiera, con i cassonetti scomparsi sotto montagne di sacchetti. Uno stato delle cose che, a sentire le opinioni della gente comune, sta causando danni all’immagine della città, con gravi ripercussioni oltre che per il turismo, anche per le attività commerciali.
“Aprire i giornali e vedere l’immagine del tempio di Giunone, accostata a un cassonetto stracolmo di rifiuti, fa veramente male – ha detto Salvatore Di Dio, impiegato agrigentino -. I turisti dovrebbero rimanere incantati dalle nostre bellezze ed invece restano sconvolti da scene che, dopo aver danneggiato il turismo campano, lasceranno gravi strascichi anche nella nostra città”.Rincara la dose Alfonso Tuttolomondo, di professione avvocato.
“Qui i turisti ormai non vengono più da anni e quelli che arrivano, si contano sulle dita di una mano. Mi chiedo piuttosto – aggiunge- di chi siano le responsabilità. La città é sommersa di spazzatura e la colpa non è certo degli operai che giustamente reclamano il loro salario. Chi di competenza – conclude Tuttolomondo – non può sempre farsi trovare impreparato e consentire che la situazione precipiti in uno stato d’allarme. Era già successo e continua a succedere”.L’emergenza rifiuti non ha risparmiato nessuna zona della città, dalla periferia al centro e perfino il quartiere di San Vito, da sempre considerato uno dei quartieri più “In”, vive uno stato di disagio.
“Da diverso tempo qui non si vedono gli addetti per spazzare le strade – spiega Padre Lupo, da quasi trent’anni parroco della Parrocchia del Santissimo Crocifisso – adesso non smaltiscono nemmeno i rifiuti, una situazione insostenibile che ci preoccupa anche e soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario”.Al parroco, fa eco Rita Faruggia di via Gioeni, ma che a San Vito va spesso per motivi di lavoro.
“Nel mio quartiere non riesco nemmeno ad uscire da casa e senza parlare dei cani randagi che aggravano la situazione, sparpagliando spazzatura ovunque”. Ad Alida Ippolito, che vive in zona campo sportivo, viene la nausea: “Paghiamo le tasse, ma poi viviamo in una discarica”.Intanto,da pochi minuti Salvatore Faro è uscito dallo sportello postale del Villaggio Peruzzo, ha appena pagato la famosa terza rata della Tia.
“Ho pagato pure le spese di notifica, perché qualcuno si era permesso di dire di non pagare. Novantuno Euro – esclama mentre mostra la ricevuta – per avere la spazzatura davanti il cancello di casa”. Gerlando Piraneo, libero professionista, vive a San Leone ma ad Agrigento lavora. “Sono appena tornato da una breve vacanza di quattro giorni a Firenze – racconta Piraneo – ho la sensazione di essere stato in un altro pianeta. In Toscana, se ti permetti di buttare una cicca per strada, c’è qualcuno che subito provvede a raccoglierla, segno che i servizi funzionano”.In via Cavaleri Magazzeni, siamo a Cannatello, prima c’erano i cassonetti, da qualche giorno li hanno tolti.
“Non sappiamo più dove andare a gettare i rifiuti – spiega Angelo Pusante, commerciante – il servizio funziona male e a pagarne le conseguenze siamo sempre noi cittadini”. Rita Ruoppolo e Rita Farruggia hanno paura del proliferare di insetti e ratti. “Le uniche cose che la classe politica sa fare bene, è la spartizione clientelare di qualche sottogoverno – sottolinea con rabbia Francesco Schembri – Quando ci sono delle emergenze, allora inizia il valzer delle responsabilità”. “Vengo spesso ad Agrigento per motivi di studio – racconta Antonella Tornambè, studentessa di Ravanusa – vi assicuro che vedere il capoluogo avvolto dai rifiuti, mi lascia veramente amareggiata”.
Lavoro in via Celauro 12, un traversa di via atenea.
Oggi i commercianti hanno ampiamente dimostrato il disgusto per la scena e infuriati hanno posizionato i rifiuti nel mezzo della via.
Come per magia (e dopo qualche telefonata N.B.) arriva una volante e un camioncino a raccattare tutto.
Tutto ciò si poteva evitare.