Telamone di Agrigento, i Giganti della valle si rialzano
aprile 3, 2009 by Domenico Vecchio
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Come in un vecchio dipinto mitologico uno dei telamoni del Tempio di Giove olimpico tornerà a prendere forma. Grazie a un progetto approvato dall’Ente parco Valle dei Templi, verrà rimesso in sesto, divenendo un nuovo motivo di attrazione uno dei Telamoni che verosimilmente i Greci avevano posto a sostegno degli architravi del più grande edificio sacro mai realizzato e forse mai completato.
“Seguendo i risultati scientifici dell’ultima campagna di scavo – spiega Pietro Meli direttore del Parco e redattore insieme all’architetto Carmelo Bennardo, del progetto denominato la rinascita di Atlante – si è costatato che nel mucchio di rovine oggi sistemati alla rinfusa, esistono i resti per ricostruire almeno otto diversi telamoni, oltre ai frammenti del rilievo scultoreo del timpano, di cui ne sarebbero stati identificati e disegnati altri sei”.In passato era stato ricomposto e sistemato nella sala grande del Museo di San Nicola, un altro telamone in tufo che però venne ricomposto assemblando frammenti appartenenti a diverse statue.
“Oggi – aggiunge Meli – dopo oltre due secoli dalla prima riscoperta, abbiamo la possibilità di far rinascere uno di questi colossi utilizzando pietre appartenenti allo stesso busto”.Per i blocchi mancanti si provvederà a modellarne di nuovi , realizzati in materiale neutro e distinguibili dalla pietra originaria, secondo modelli nerati tramite laser scanner 3d sulle altre copie esistenti. Il gigante di calcarenite sarà alto almeno 13 metri, tra gli otto della statua e i cinque dello stilobate del tempio.
“Si tratta di un fatto importantissimo – dichiara Massimo Muglia, il vice sindaco di Agrigento, presente all’approvazione del progetto – perché la rinascita di Atlante, colloca Agrigento come centro d’interesse di un processo di rivalutazione dell’archeologia mondiale. Rimettere in sesto questo colosso – conclude il vice sindaco – significa generare nuova offerta turistica ed attirare nella nostra città studiosi e turisti di tutto il globo”.Prima della collocazione, prevista sull’angolo nord-est dell’edificio sacro, verranno fatte delle prove in loco, utilizzando un modello in polistirolo rivestito in scenoflex in scala 1:1 di quello reale.
“La rinascita del monumento – conclude Meli – ha due valenze, la prima di natura prettamente conservativa, la seconda di natura didattica. Rialzare uno dei giganti, avrebbe come conseguenza quella di restituire i valori estetici e dimensionali oggi difficilmente reperibili”.La prima parte dei lavori, in programma prima dell’estate, sarà finanziata con fondi dell’Ente Parco. Per la restante parte si dovrà accedere a finanziamenti speciali.