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Terremoto del Belice 1968, 41 anni dopo, Menfi non dimentica. Ecco gli eventi

gennaio 14, 2009 by Comune di Menfi  
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Sisma del Sessantotto PoggiorealeBelice, quarantun’anni dopo. Nella notte fra il 14 e il 15 gennaio 1968, un terremoto sconvolse una vasta area della Sicilia occidentale tra la Provincia di Agrigento, Trapani e Palermo: fra i comuni colpiti più duramente c’erano quelli della Valle del Belice. Menfi non dimentica, anzi, ricorda su più fronti quella notte, quei giorni, quell’anno che segnò il cambio di un’epoca.

Domani giovedì 15 gennaio, alla Chiesa Madre, dalle ore 18, una Santa Messa in concelebrazione aprirà la serata commemorativa, organizzata dall’assessore Turismo, Sport e Spettacolo, Angelo Mistretta. A seguire, sarà proiettato il video “Menfi 1968” di Umberto Lucia e Gioacchino Mistretta, che ricostruisce con foto e filmati la cronaca di quei giorni. A conclusione, una tavola rotonda a cui prenderanno parte il sindaco di Menfi, Michele Botta, il vicesindaco Riccardo Viviani, il presidente del Consiglio, Antonino Buscemi, don Saverio Catanzaro, arciprete di Menfi, Antonino Bondì, consigliere comunale, e lo storico Gioacchino Mistretta.

“Non si può dimenticare: dobbiamo guardare al passato, ma soprattutto volgere il nostro sguardo al futuro, con convinzione e lungimiranza – dice il sindaco Botta, che oggi interverrà anche alla commemorazione e alla fiaccolata organizzata a Montevago –credendo nelle potenzialità del nostro territorio, investendo sulle nostre risorse, scommettendo sui nostri giovani”.

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Comments

3 Responses to “Terremoto del Belice 1968, 41 anni dopo, Menfi non dimentica. Ecco gli eventi”
  1. dr. Giuseppe Brazzach scrive:

    Gentile signor Sindaco,
    ho partecipato come Vigile Volontario Ausiliario (servizio di leva) ai soccorsi prestati con la Protezione Civile alla popolazione della Sua terra.
    Credo sia impossibile descrivere le sofferenze delle persone che avevano perso tutto! Mi riesce difficile descrivere le forti emozioni avute durante quel periodo. Credo che nessuno e nessun discorso sia in grado di far rivivere quei momenti.
    Ho in programma, ma non so quando, di ritornare in “QUESTE TERRE”!
    Il ricordo più caro è la gentilezze delle persone e la sensazione provata di riconoscenza.
    Un saluto sincero da un triestino!

  2. ciao scrive:

    a me x nnt avete detto 41 anni dopo ma del dopo nn c’è scritto niente hahaha sec me dovreste cambiare titolo XD mi disp ciauuuu XP

  3. Domenico Giovinco scrive:

    Gentile Dottore Michele Botta Sindaco di Menfi,
    è con sommo piacere che mi rivolvo a Lei (te, se consideriamo i tempi che furono) per la questione del terremoto del ’68. Premetto che non voglio polemizzare con i governi e le amministrazioni passate per lo sperpero di denaro pubblico per approdare a risultati di poco conto. Ho letto qualcosa riguardante l’appello alla solidarietà verso i terremotati dell’Abruzzo e di questo sono fiero e fa onore alla nostra città. Tuttavia, è mio sentire che non si ripeta più ciò che ci ha lasciati con la ” vucca china e li mani vacanti “. I miei genitori sono stati costretti a trasferirsi a Sciacca e comprare un appartamentino con grandi sacrifici per aver dovuto lasciare la casa gravemente danneggiata a Menfi. Casi come questo erano all’ordine del giorno. Nessuno ha mai pensato che bisognava assicurare una unità abitativa a famiglia e poi procedere con le doppie, triple,…….case? Il mio pensiero vola sempre al mio paese e alla speranza che mio padre aveva di poter vedere quella casa fatta con sacrifici enormi e poi distrutta da poche scosse. Non ha potuto avere questa grande soddisfazione. Resta la speranza di mia madre (93 anni). Ce la farà? Questo è il mio messaggio rivolto a Lei affinchè si faccia portavoce verso quei poveri disgraziati che si preparano ad affrontare il calvario:” Invitate tutte le istituzioni a sostenere il principio dell’elargizione dei fondi alle singole famiglie, evitando, così, che operatori disonesti approfittino dell’ingente somma per speculare e mai assicurare opere concrete alla ricostruzione “. Fate che non passino 41 anni senza realizzare fattivamente e definitivamente la ricostruzione. Grazie per l’ospitalità e buon lavoro. Domenico Giovinco

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